Consigli nutrizionali in pazienti in terapia anticoagulante

Pazienti a rischio tromboembolico vengono trattati con una terapia anticoagulante orale. Questi farmaci o antagonisti della vitamina K, interferiscono con l’azione di questa vitamina determinando l’alterazione di alcune proteine della coagulazione ( fattori VII, IX, X e protrombina). Questa interazione porta al rallentamento o al blocco del processo coagulativo prevenendo la formazione, la crescita o il distacco dei trombi.
Tra i più comuni anticoagulanti troviamo il Coumadin (Warfarin). Durante il trattamento con questo farmaco non esistono alimenti assolutamente proibiti, è importante però prestare attenzione ai cibi che possono interferire con l’attività dell’anticoagulante. Particolare attenzione va posta agli alimenti ricchi di vitamina K in quanto potrebbero avere un’azione antagonista col farmaco. Questi cibi però non devono essere esclusi dalla dieta, la loro assunzione dovrà essere moderata e costante nel tempo standardizzando quindi il più possibile l’apporto di vitamina K. D’altro canto una dieta che vada ad escludere completamente tali alimenti potrebbe portare ad un deficit di vitamina K con conseguente rischio di emorragie.
Questa vitamina è presente in quantità significative negli ortaggi a foglie verdi (spinaci, prezzemolo, lattuga, broccoli, cavoli, radicchio, cime di rapa…), è scarsa nella frutta e nei cereali e si trova in modeste quantità nella carne e nei prodotti caseari.
La cottura del pomodoro e del finocchio diminuisce il loro livello di vitamina K.

Tabelle vit K

NB  Durante il trattamento con farmaci anticoagulanti (e qualunque farmaco in generale) è sconsigliata l’assunzione di integratori o fitoterapici senza prima aver consultato il medico curante.

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