TEST GENETICI

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L’informazione genetica è l’insieme dei messaggi contenuti nei geni che, assieme all’ambiente in cui viviamo, andranno a dare le caratteristiche tipiche dell’organismo, dall’aspetto, al comportamento, al carattere ecc.

L’informazione genetica fluisce dai genitori ai figli con carattere ereditario mediate l’unione dei cromosomi materni e paterni  durante la fecondazione, pertanto metà dei cromosomi ereditati saranno derivanti dalla madre e l’altra metà dal padre.

I geni sono dei segmenti di DNA che contengono le informazioni necessarie per creare proteine che avranno delle funzioni caratteristiche e necessarie alla formazione dell’organismo, allo sviluppo, alla sua sopravvivenza ecc.

Studi genetici hanno dimostrato che i geni possono presentarsi in forme polimorfiche, dette anche polimorfismi, ossia variazioni nella sequenza del DNA a cui corrisponderanno prodotti proteici diversi e con diversa attività.  Questo è alla base della variabilità genetica tra individui e della capacità di adattamento.

In particolare per quanto riguarda la nutrizione una diversa attività di certe proteine chiave derivate da particolari polimorfismi possono agire sul metabolismo e sull’assorbimento di alcuni alimenti, alterazioni che se protratte nel tempo possono portare allo sviluppo di vere e proprie patologie.

Possiamo ora introdurre il termine nutrigenetica, ossia l’influenza che determinati polimorfismi hanno sulle risposte date dal nostro organismo in seguito all’assunzione di alcuni alimenti.

Un esempio caratteristico può essere la presenza del polimorfismo C677T sul gene MTHFR che correla con una ridotta attività della proteina metilenetetraidrofolatoreduttasi coinvolta nella sintesi dell’acido folico. La ridotta attività di questa molecola comporta un aumento ematico dei livelli di omocisteina, molecola associata ad un aumento del rischio di patologie cardiovascolari. La nutrigenetica valuta quindi la risposta individuale all’assunzione di un determinato tipo di alimento.

Differentemente la nutrigenomica valuta come il cibo influenzi l’espressione genica (modificazioni epigenetiche date da metilazioni, acetilazioni, ubiquitinazioni, sumoilazioni e fosforilazioni del DNA). Un esempio in questo caso è dato da come l’assunzione di acidi grassi e colesterolo possano influenzare l’espressione dei geni coinvolti nel metabolismo dei lipidi.

Questa branca della genetica studia quindi come i diversi cibi possano agire sull’espressione genica e predisporre allo sviluppo di patologie come Alzheimer, cancro, malattie cardiovascolari ecc.

Oggi grazie alle tecniche sviluppate nello studio del DNA esistono test di nutrigenetica che possono determinare con assoluta certezza, grazie all’individuazione dei polimorfismi, la predisposizione individuale alla compromissione del normale metabolismo ed assorbimento di determinati nutrienti così da porre adeguate integrazioni alimentari o terapie dietetiche in modo da ridurre in maniera decisiva il rischio di sviluppare patologie.

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